giovedì 23 ottobre 2008

Via Plava in festa!


Nuovi giochi nel giardino di via Plava. Il presidente della Provincia Nicola Zingaretti – assieme alla presidente del Municipio XVII Antonella De Giusti e all’assessore all'Ambiente Roberto Tavani – ha inaugurato lunedì 20 ottobre due altalene, un castello con scivoli, ponte e corde per arrampicarsi e altri nuovi giochi nel piccolo giardino alle spalle del Baupark. Il day-after l’incontro delle Associazioni – tra cui Civico 17, Amnesty International, Amca, i Ciclonauti e la onlus Fra’ Albenzio – a via Plava è stata di nuovo festa. C’è chi lamenta ora che tra tanti divertimenti sparsi a macchia di leopardo per i più piccoli, i ragazzi non sapranno più dove giocare a pallone. Ma l’assessore all’Ambiente Tavani e quello ai Lavori Pubblici Del Gobbo hanno assicurato che presto si penserà ad attrezzare un’area in cui anche i più grandi possano trovare spazio. E tra i genitori serpeggia già la voce di un campetto da calcio proprio nei giardini tra via Plava, via Sabotino e via Monte Nero.
Il restyling della zona, però, non riguarderà solo il parchetto. A breve, infatti, verrà aperto un cantiere per risistemare il manto stradale e rifare i marciapiedi di tutta via Sabotino. Aria nuova, poi, anche a via Prestinari, dove sorgerà un’area verde, la prima ad avere giochi attrezzati per bambini diversamente abili. Ma non è tutto. Zingaretti, dopo il concerto dell’orchestra della scuola media “Belli”, si è impegnato affinché anche a Prati ci sia una sorta di scuola musicale sul modello di “Musica Incontro” in via Tiburtina. Una struttura, insomma, con corsi di strumenti e voce, sale prova, piccoli studi di registrazione e un palco per suonare dal vivo.

venerdì 17 ottobre 2008

Racconti metropolitani


(Clicca sull'immagine della locandina per ingrandirla)

Dopo aver avuto l'onore di ospitare in anteprima la nuova avventura del commissario Montalbano con le dodici puntate de La finestra sul cortile di Andrea Camilleri (ora edito in volume nella raccolta Racconti di Montalbano, Mondadori 2008) e dopo aver apprezzato il racconto breve in due puntate Non sa con quanta cura di Giordano Meacci (giovane narratore per Minimum fax), in attesa di pubblicare un altro racconto inedito - sempre a puntate, a partire da novembre - del noto romanziere Luca Di Fulvio, Il Nasone di Prati lancia il concorso letterario "Fontanelle d'inchiostro".
Al pari degli scrittori che fino ad ora hanno collaborato con noi, la redazione chiede ai suoi lettori di essere loro i protagonisti della pagina culturale del mensile e di inviare i propri elaborati - racconti brevi e/o poesie - via e-mail a redazione.ilnasone@gmail.com o per posta ordinaria entro il 31 dicembre 2008 (vedi "regolamento" cliccando sull'immagine della locandina per ingrandirla).
Una commissione esaminatrice selezionerà un racconto e una poesia tra gli elaborati pervenuti. I testi vincitori saranno pubblicati su Il Nasone di Prati nel mese di marzo 2009.

(Presto verranno comunicati ulteriori dettagli e la composizione della commissione giudicante)

sabato 11 ottobre 2008

Arrivano i nuovi giochi a via Plava/Sabotino

Riceviamo e pubblichiamo una comunicazione di Roberto Tavani, assessore all'Ambiente del Municipio XVII

Festa di inaugurazione. Lunedì 20 ottobre, ore 16.30
Sono partiti, e procedono velocemente, i lavori per installare nuovi moduli-gioco in 3 giardini del territorio. I lavori riguardano, oltre a via Plava/Sabotino, i giardinetti di piazza Strozzi e di via Prestinari (di fronte alla scuola Pistelli). Si tratta di un progetto che è il risultato della proficua collaborazione tra Municipio e Provincia di Roma che, già con Gasbarra Presidente, si era impegnata a dotare i quartieri Delle Vittorie e Trionfale di nuovi giochi, e che ha rispettato l'impegno. Si stanno installando nuove altalene, castelletti con scivoli, saliscendi, cavallucci a dondolo e alcune nuove panchine. Il progetto è la dimostrazione che la cooperazione tra istituzioni è fondamentale per dare risposte concrete ai tanti problemi relativi alla manutenzione del verde. Alla festa di inaugurazione, dove è previsto un piccolo rinfresco e animazione, prenderà parte il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. Sarà anche un'occasione per illustrare alla cittadinanza i progetti che, ormai da due anni, il Municipio XVII sta portando avanti relativamente alla cura e manutenzione di aree verdi pubbliche, nonostante le scarse risorse e competenze assegnate.

19 ottobre, FESTA DELLE ASSOCIAZIONI


Il giorno 19 ottobre presso il paco giochi di via Sabotino, dalle ora 15 alle 18, si terrà la Festa delle Associazioni.
Le associazioni presenti e attive sul territorio del XVII municipio si danno appuntamento e presentano le loro attività.
Pubblichiamo il volantino dell'evento promosso e organizzato dall'associazione "Civico 17".
Non mancate!

martedì 7 ottobre 2008

Sosta vietata



Dopo un’estate all’insegna della sosta gratuita e del parcheggio selvaggio, dal 15 settembre sono tornate le strisce blu a pagamento. E il municipio XVII è stato il primo a ripristinare il ticket. Tante le novità rispetto al passato, pochi i benefici. Ecco i punti fondamentali. Saranno a pagamento i parcheggi su tutte le strade principali, escluse quelle di collegamento con altri quartieri. Rivoluzione per le tariffe: quella ordinaria resta di 1 euro l’ora, salvo le zone a traffico limitato (ztl) dove si passa a 1,20 euro l’ora. Debutta la sosta breve di quindici minuti a 0,20 euro, la cosiddetta “pausa caffè”, che «incrementa solo le doppie file a tutto svantaggio della circolazione», ci confida un ausiliario del traffico. Prevista la sosta gratuita davanti agli ospedali, con disco orario e sosta massima di tre ore: nel diciassettesimo sarà attivata nei pressi degli ospedali “Santo Spirito” e “Oftalmico”. Strisce bianche, cioè con disco orario, anche a Della Vittoria, nel nuovo parcheggio di largo Maresciallo Giardino, recuperato dopo la riapertura al traffico di via Corridoni. Gratis anche la sosta per le auto elettriche e ibride. Nei parcheggi di prossimità, in zone poco servite dal trasporto pubblico, scatteranno le tariffe agevolate: 1/2/3 euro, rispettivamente per una sosta di 2/12/16 ore. Ma le novità sono ben altre: dal 1° ottobre si sperimenteranno per sei mesi forme diverse di abbonamento: “giornaliero”, a 4 euro per otto ore continuative (escluse le ztl), destinato a chi lavora e “mensile” a 70 euro (più o meno la spesa media per tenere un’utilitaria in garage). Continuando a parlare di numeri, nel nostro municipio avremo a disposizione 13.954 parcheggi a pagamento sui 17.443 complessivi e i rimanenti 3.489 (il 20%) saranno destinati alle strisce bianche (con disco orario e sosta massima di tre ore). Questo è in breve il nuovo piano della giunta Alemanno, che tuttavia non convince del tutto i residenti di Prati, prima fra tutti la presidente Antonella De Giusti: «Questi provvedimenti trasformeranno l’intero municipio in un garage a cielo aperto», dice. Sarà impedita, infatti, la rotazione delle auto parcheggiate, in un quartiere ad alta densità abitativa e fortemente trafficato. Anche tra i cittadini aleggia una certa diffidenza: «Il piano del Campidoglio aumenta il volume del traffico - commenta Maria, commerciante - e ancora non si vedono le nuove strisce bianche». D’altra parte, assicurano i dirigenti dell’amministrazione comunale, aumenteranno i posti “di cortesia”, riservati a donne in gravidanza e madri di bambini fino a un anno di età, e gli “stalli” per le due ruote. L’Agenzia per la mobilità del Comune fa sapere che «il completo adeguamento alle nuove norme sarà graduale, anche gli spazi gratuiti verranno attivati a partire dai primi di ottobre».
Per tutte le informazioni:numero verde Atac 800.201670
(Nicola Vicinanza)

sabato 4 ottobre 2008

Il bilancio del bilancio

Il 30 settembre doveva essere il termine per la presentazione delle voci di bilancio del nostro Municipio al Comune di Roma. La giunta municipale ha esaminato tutte le istanze dei cittadini e ha assicurato che in questi giorni pubblicherà integralmente sul sito del Municipio tutto il materiale relativo al programma del bilancio partecipato compreso l'elenco complessivo delle osservazioni presentate dalla cittadinanza. Nel sito si potranno leggere tutte le richieste raccolte e la sintesi delle priorità stilata dal consiglio municipale, riguardante le proposte accettate e quindi compatibili con le risorse e le voci di spesa; ogni cittadino potrà realmente prendere atto di quello che è stato incluso nel piano investimenti e quello che invece è stato stralciato.
Il bilancio partecipato non è il solo strumento per incrementare la partecipazione e favorire il processo di democrazia diretta. In questi giorni infatti il Municipio XVII ha recepito e fatto propria la legge regionale n. 26 del 28 dicembre 2007 "Modalità e criteri per la realizzazione di opere pubbliche da parte dei comuni, derivate dai processi di partecipazione" e una deliberazione della Giunta Regionale del 1 luglio 2008. La partecipazione dei cittadini è rivolta in questo caso al miglioramento della qualità della vita attraverso la realizzazione di opere pubbliche all'interno del territorio municipale. Ogni cittadino potrà presentare attraverso un modulo proposte o idee riguardanti un'opera pubblica da relizzare.
Il primo incontro con la cittadinanza è stato fissato il 14 ottobre 2008 nella sede del municipio XVII.
Per maggiori informazioni si consiglia di visitare direttamente il sito web del municipio.
Questa iniziativa unita al già avviato bilancio partecipato può favorire il dialogo tra cittadini e amministrazione e può essere il punto di partenza di una gestione condivisa e trasparente in un processo di partecipazione che diventa sempre più necessario e attuale.
Nell'immagine a destra sono riportate le voce di spesa relative ai beni e servizi erogati al cittadino per l'anno 2008, con una breve spiegazione per ogni singola voce.
(Simone Di Benedetto)

venerdì 3 ottobre 2008

Un gas totalmente naturale


Sabato mattina, ore dieci, marciapiede di via Podgora, fra Rai e Cristo Re, davanti al teatro “San Genesio”, non si può fare a meno di notare decine di persone, in fila ordinata, con in mano bottiglie vuote. Poco più in là un’altra fila, altrettanto ordinata e numerosa, di persone che ritirano cassette di frutta e verdure. È il momento decisivo del consumatore critico e consapevole, ma anche attento alla qualità e al prezzo di ciò che porta in tavola.
C’è una coppia giovanissima, con un bimbo appena nato, che acquistano per la prima volta; c’è un signore più avanti negli anni che ama il formaggio stagionato; c’è una signora che ha già provato la carne trovandola molto buona. Tutti accomunati dalla voglia di testimoniare con comportamenti attivi la loro volontà di un altro modo di consumare.
«Abbiamo promosso circa tre anni fa un gruppo di acquisto solidale in Prati e, nonostante qualche difficoltà, l’iniziativa sta avendo un discreto successo», ci racconta Tommaso Caliò, presidente dell’associazione “Punto Solidarietà”, che invita tutti i cittadini del quartiere a iscriversi al Punto Gas Prati (ovvero, Gruppo di Acquisto Solidale - www.puntosolidarieta.org).
La prassi è molto semplice: ci si iscrive fornendo l’indirizzo e-mail, si riceve una conferma e un listino prezzi bisettimanale dei prodotti agro-alimentari; si invia il proprio ordine entro il lunedì sera e il sabato mattina, in via Podgora alle dieci in punto, si ritira la propria cassetta, pagando direttamente al furgone della cooperativa. I prodotti acquistati provengono dai castelli romani, dove la cooperativa “Agricoltura Capodarco” (www.agricolturacapodarco.it) possiede tre ettari di terreno – a Grottaferrata e Colonna – coltivati biologicamente.
“Quelli con la bottiglia” aspettano invece il furgone di Biolà, che distribuisce latte crudo – ovvero non pastorizzato – e biologico, prodotto nella fattoria di Aranova, sull’Aurelia a pochissimi chilometri da Roma. Il latte alla spina costa 1,20 euro al litro e si preleva direttamente con la propria bottiglia dal distributore; inoltre, la fattoria fornisce altri prodotti biologici derivati dallo stesso latte, come ricotta, yougurt e caciotte, nonché prodotti di macelleria – soprattutto carne bovina – in confezioni da uno o cinque chili. Tutto rigorosamente certificato. Ancora una volta, per conoscere gli appuntamenti con il furgone, bisogna visitare il sito internet www.biola.it.
Un’iniziativa per chi ha voglia orientare i propri consumi, con un occhio alla qualità e alla cosiddetta “filiera corta”, alla diminuzione degli imballaggi e all’economia solidale. Ma, in fondo, anche un modo per socializzare e scambiare idee e informazioni per uno stile di vita ecocompatibile.
(Gianmaria Conti)

Giro del mondo in 80 classi


Anche quest’anno, nelle nostre scuole, è in crescita il numero di alunni con cittadinanza non italiana. Se nel 2007/2008, i figli di stranieri rappresentavano il 6,4% del totale nazionale degli iscritti, per l’anno appena iniziato si prevede di arrivare oltre il 7%. Nelle scuole primarie e secondarie di I grado (elementari e medie) della capitale si raggiunge il 9% di stranieri, con un gran numero di figli di cosiddetta “seconda generazione”, ovvero nati qui in Italia, ma da genitori con cittadinanza non italiana.
Ma quanti saranno, quest’anno, gli alunni stranieri nelle aule del nostro municipio?
Abbiamo fatto un’inchiesta nelle scuole elementari e medie presenti nel nostro quartiere. Non essendo ancora pronti i dati ufficiali che gli istituti scolastici inviano ogni anno al Ministero, è stato possibile effettuare quest’inchiesta solo grazie alla grande disponibilità di presidi, direttrici e personale scolastico che, nonostante il caos dei primi giorni di scuola, ci hanno gentilmente dato attenzione. Il risultato è dunque orientativo e suscettibile di imprecisioni.
Come ci si poteva aspettare, il territorio del XVII municipio è diviso in due parti. Nelle scuole di Prati e Delle Vittorie la percentuale media dei ragazzi stranieri non supera il 5% degli iscritti. Altro discorso invece in quello che risulta essere il cuore multietnico del municipio, il Trionfale, con stime che raggiungono il 15% degli alunni totali nel triangolo Vico-Ariosto-Cairoli. Una percentuale irrilevante è quella della scuola "G. Leopardi" (1-2%), che si riferisce in particolare ai pochi figli di colf e governanti, per lo più di nazionalità filippina.
La maggior parte di questi alunni stranieri provengono dal Sud America (Ecuador, Perù), dalle Filippine, dalla Cina e dai paesi dell’Est Europa, e la metà circa sono nati in Italia (ma il dato è destinato a crescere). L’unico bambino nomade iscritto alla Pistelli nel 2007/2008 non si è ripresentato quest’anno. In certi periodi (ad esempio a Natale), la Cairoli e la Pistelli accolgono temporaneamente i bambini provenienti dal circo di piazzale Clodio.
In tutti gli istituti, a prescindere dal numero degli iscritti, sono organizzati corsi di alfabetizzazione (italiano L2): la lingua resta infatti il principale ostacolo alla riuscita scolastica, spesso perché nelle rispettive famiglie non si parla italiano. Ci spiega la preside dell’Istituto "G. Belli" che il più delle volte si assiste a due situazioni estreme: ragazzi molto bravi in italiano oppure con grandissime difficoltà dovute soprattutto alla poca voglia di stare nel nostro Paese.
Ma non mancano attività extrascolastiche. Alla scuola elementare "Cairoli" – dove, come si vede dalla tabella, la percentuale è alta – l’anno scorso è stato messo in scena uno spettacolo teatrale interculturale ispirato al Giro del mondo in ottanta giorni, che ha coinvolto tutti i bambini, italiani e stranieri. E per quest’anno sono previste altre iniziative, anche se con i tagli della riforma e l’introduzione del maestro unico sarà più difficile per gli insegnanti trovare tempo e spazio per queste attività “non tradizionali” da un punto di vista scolastico.
La mensa è naturalmente differenziata e rispettosa delle varie culture. Grande entusiasmo hanno riscosso ovunque (soprattutto, ci dicono, tra gli scolari italiani) le mense etniche, che hanno dato vita a ulteriori esperimenti culinari: una mamma cinese, ad esempio, per un giorno dietro la cattedra, ha insegnato a genitori, figli e maestre i segreti degli involtini primavera! Di recente, l’assessore alle Politiche scolastiche del Comune di Roma, Laura Marsilio, ha deciso di interrompere le forse troppo “veltroniane” mense etniche e ha auspicato che il ministro Gelmini metta un tetto massimo di 5 studenti stranieri per ogni classe. Premesso che la composizione delle classi è competenza di ogni singolo istituto (grazie all’autonomia scolastica), in ogni modo ci sembra che, almeno nel nostro quartiere, già da anni il buon senso di presidi e direttrici scolastiche provveda a distribuire in maniera intelligente gli alunni non italiani fra le varie aule. Ma soprattutto ci domandiamo come sia possibile riuscire ad attuare un tale provvedimento in alcuni quartieri della capitale (non il nostro, per il momento), dove già adesso la metà degli iscritti sono figli di cittadini non italiani e per i quali, irregolari e non, la scuola dell’obbligo è per legge un diritto (D.P.R. 349/99 - Regolamento recante norme di attuazione del testo unico sull’immigrazione e sulla condizione dello straniero – D. Lgs. 286/98). Così come la libera scelta da parte dei genitori di iscrivere i propri figli dove desiderano.

(Matteo Stefanori)

Parola alle maestre: riforma si o no?


Il Ministro Gelmini ha affermato che il ritorno al maestro unico nella scuola primaria sia la risposta ad “un’esigenza pedagogica”. Che ne pensa?
Maestra P. D’Agostino, scuola "E. Pistelli"
Ritengo che gli studenti che escono oggi dalla scuola primaria abbiano alcune carenze, anche per colpa dell’eccessiva frammentarietà degli insegnamenti: lei consideri che ogni ora dura 50 minuti, magari si sta affrontando una lezione importante che viene interrotta dal suono della campanella. Oppure capita che una classe abbia delle fragilità in alcune materie, allo stato attuale è molto complicato appianarle, ma il ritorno al maestro unico potrebbe essere un buon modo di “personalizzare” maggiormente gli insegnamenti alle esigenze della classe.
Maestra S. Fredda, scuola "E. Pistelli"
Il maestro unico è oggettivamente rassicurante, ma ora come ora il bambino è abituato a confrontarsi con più persone; poteva andare bene nel passato ma oggi una maestra non può avere le competenze per insegnare tutte le materie, perché ha necessariamente una specificità a livello professionale che anzi è un vantaggio per la qualità delle sue lezioni. Poi le dirò, lavorare in team è uno stimolo per le insegnanti a confrontarsi, autovalutarsi, a crescere e a migliorarsi perché non dimentichiamoci che la scuola è una realtà dinamica, che richiede aggiornamenti continui.
Rispetto alla sua esperienza, gli studenti risponderebbero meglio ad un unico punto di riferimento?
Maestra P. D’Agostino
Beh sicuramente un’unica maestra saprebbe organizzare il suo tempo rendendo il suo insegnamento molto più efficace ed efficiente.
Maestra S. Fredda
Io credo che la maestra non debba essere una seconda madre perché la comunicazione affettiva che ha con l’alunno deve restare a livello di “feeling comunicativo”, aspetto che funziona ottimamente con un team di insegnanti.
Si parla di meno insegnanti ma anche di una eventuale reintegrazione di alcuni per l’insegnamento dell’inglese e dell’informatica. È un buon compromesso?
Maestra P. D’Agostino
Credo che sia una buona opportunità perché in fondo è nostro compito anche aspirare ad avere una seconda competenza, potrebbe essere anche uno stimolo per le stesse insegnanti ad allargare le proprie conoscenze.
Maestra S. Fredda
Tutto dipende da come viene gestito questo “passaggio”: Molto spesso le insegnanti si devono aggiornare a loro spese, quindi è comunque un freno alla multidisciplinarietà. Inoltre sì, si parla di questa necessità di insegnare l’informatica sin dalla scuola primaria... ma lei vede dei computer? S’immagina trenta piccoli alunni davanti al pc? Come potrebbero essere seguiti individualmente? C’è un controsenso: ci dicono che i soldi non ci sono ma poi si pretende che la scuola abbia i mezzi per l’insegnamento dell’informatica!
Come valuta il ritorno alla “divisa scolastica”?
Maestra P. D’Agostino
Assolutamente una scelta auspicabile, sia come strumento di lavoro, che soprattutto come modo per tornare ad avere gli studenti sullo stesso livello, perché le assicuro che l’abbigliamento dei bambini a scuola può essere motivo di grandi disparità che potrebbero essere vissute male.
Maestra S. Fredda
Ecco un altro fattore rassicurante… Secondo me è molto utile nell’ottica di fornire al bambino uno strumento di lavoro che gli permette di non sporcarsi per esempio, però resta un falso problema: mi sembra come il voto in condotta che viene presentato come la sconfitta del bullismo. Il grembiule non appiana da solo le diversità tra i bambini.
Sono previste solo 24 ore settimanali e un eventuale doposcuola “a richiesta”. Cosa ne pensa?
Maestra P. D’Agostino
Credo che oggettivamente ci dobbiamo mettere di fronte al fatto che i soldi non ci sono e che quindi tanto vale cominciare ad adeguarsi alle possibilità che realmente abbiamo; e poi le ripeto che proprio per questo la maestra unica sarebbe lo strumento migliore per mantenere, anche se con meno ore, una buona qualità dell’insegnamento.
Maestra S. Fredda
Ventiquattro ore sono assolutamente insufficienti per le attività che vogliono far svolgere alla scuola! Salterebbero anche le uscite culturali che sono uno stimolo importante per gli alunni. Poi il doposcuola “a richiesta”, cioè su domanda delle famiglie, è molto rischioso perché così si perderebbe l’unitarietà nazionale della scuola pubblica e quindi si potrebbe andare verso una progressiva privatizzazione “all’americana”.
(a cura di Gaia Marnetto)

La scuola sotto esame

Voto in condotta, maestro unico, esami di riparazione.
E ancora: obbligo del grembiule, voti in pagella, educazione civica.
È questa la scuola del futuro disegnata dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Una rivoluzione copernicana in parte già entrata nel decreto legge approvato ad agosto dal consiglio dei ministri. Per il resto, invece, bisognerà attendere l’approvazione della Finanziaria 2009 o affidarsi all’autonomia dei dirigenti scolastici, per cui è possibile che ogni istituto faccia legge a sé. Ma non solo. L’assessore capitolino alla Scuola, Laura Marsilio, è intervenuta nella discussione con una serie di proposte shock: come il ridimensionamento della gratuità dei libri per gli alunni delle elementari e il tetto massimo di immigrati per classe alle materne.
Ad essere coinvolte nel progetto di riforma sono anche le sei elementari, le sei medie inferiori e le nove superiori del municipio XVII e se è vero che la maggior parte dei provvedimenti entrerà in vigore solo dal prossimo anno, studenti, insegnanti e genitori sono già sul piede di guerra.
Maestro unico. Con la reintroduzione del maestro unico rischiano il posto nel solo quartiere Prati una settantina di maestri. Esuberi consistenti che hanno già scatenato le prime proteste: volantinaggi, lutto al braccio e striscioni srotolati dalle finestre della Pistelli in via Monte Zebio. A preoccupare è anche la trasformazione del “tempo pieno” in “dopo scuola”, il passaggio, cioè, da attività extra-curriculari pomeridiane a una sorta di “parcheggio per bimbi” per fare i compiti.
Obbligo del grembiule. Sul grembiule, che nei sogni e nei disegni della Gelmini sarà rosso e blu con il fiocco, il coro dei maestri è unanime: «Si tratta solo di una legge-immagine, inutile quando vige il buon senso».
Voto in pagella. La riforma prevede il ritorno del voto in pagella al posto dei giudizi nelle medie inferiori. «Griglie numeriche - lamentano gli insegnanti del Belli - che non tengono conto della complessità dei ragazzi. Con disabili e stranieri che hanno bisogno di più tempo come faremo? Li bocciamo tutti?».
5 in condotta. Alle superiori torna il rischio bocciatura con il voto in condotta, che farà media con le altre materie. Ma su questo punto studenti e prof esprimono maggiore serenità: «Siamo d’accordo, è giusto che anche il comportamento conti», dicono al Mamiani Silvia, III G, e Edoardo, III C.
Esami a settembre. Tutt’altra musica quando si parla di esami di riparazione a settembre. Se Fabrizio del Talete li definisce «ridicoli, sarebbe meglio essere subito promossi o bocciati», Francesco, II G del Mamiani, accusa: «Ho dovuto pagare io le ripetizioni perché nella mia classe non hanno fatto corsi di recupero». Non manca, però, qualche voce fuori dal coro. Tommaso del Dante e Federico del Tacito: «Così c’è più meritocrazia».
(Viola Giannoli)