martedì 18 novembre 2008

Cantieri ancora aperti


Nel progetto della linea C della metro esiste un “tracciato fondamentale” il cui capolinea è stato localizzato nel nostro quartiere con la fermata Clodio/Mazzini e che dovrebbe essere pronto nel 2015. Ogni capolinea prevede un “cantiere d’appoggio” per ospitare le strutture necessarie alla realizzazione dei lavori, sistemato a 500 metri dall’ultima fermata. Nel nostro quartiere non vi sono molte aree libere per ospitare questo tipo di strutture e così, dopo un’attenta “lettura” del territorio il consiglio comunale nel giugno 2002 decise di destinare i giardini di via Plava, uno dei nostri rari spazi di verde, alla realizzazione del cantiere d’appoggio. Ma la decisione suscitò molto scontento e, infatti, nel novembre 2007 furono depositate nel XVII Municipio 695 firme di residenti contrari a questa soluzione. La presidente Antonella De Giusti si è fatta carico della protesta e ha ribadito, durante l’inaugurazione dei nuovi giochi di via Plava, che il Municipio farà pressioni affinché si sposti il capolinea all’altezza dello stadio Olimpico, non solo per far slittare il cantiere d’appoggio, ma anche per ridurre il caotico traffico che intasa la zona. Ciò non eviterà i disagi derivanti dai lavori, ma almeno si cercherà di non sacrificare quel giardino per il quale è in fase avanzata un progetto che punta a dotarlo anche di giochi adatti ai bambini diversamente abili. C’è anche una buona notizia: sono in corso le procedure d’approvazione CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) per il prolungamento della linea C verso nord, fino a Grottarossa (nodo di scambio con le linee extraurbane di bus), per la quale la società Roma Metropolitane srl ha già fatto richiesta di giudizio di compatibilità ambientale dopo il via libera della Giunta comunale.
Niente di nuovo invece sul fronte rimessa Vittoria, ovvero il vecchio deposito Atac di piazza Bainsizza. All’Ufficio U.O. - Interventi di Qualità dell’Assessorato all’Urbanistica aspettano direttive dal Comune. La difficoltà è sempre la stessa: trovare un compromesso tra redditività della proprietà Atac e riqualificazione dell’area che contempli gli interessi dei privati e quelli del pubblico.
(Gaia Marnetto)

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