In questi giorni si sta parlando di Roma Capitale con la pubblicazione della bozza del Decreto che prevede tra l’altro un nuovo decentramento che vale la pena esaminare con una certa attenzione.
Nell’ammasso di norme e disposizioni ciò che ad un amministratore attento balza agli occhi è che non si parla dei Municipi che di fatto vengono tagliati fuori dal decreto con serie ripercussioni sulla città.
Più volte ho detto che i Municipi sono gli enti di massima prossimità ed è ormai evidente che qualcuno ha “paura” del Municipio interlocutore dei cittadini di cui sa intravedere bisogni e necessità quotidiani. Ha dimostrato ampiamente di essere amministrato da una classe dirigente competente e che nel caso del centrosinistra, ha vinto grandi porzioni di città con centinaia di
migliaia di abitanti, a dispetto della perdita di Roma.
Ci sono 11 municipi di centrosinistra su 19 amministrative e hanno confermato la propria forza anche alle Regionali. Questo ovviamente è perché hanno fatto del dialogo con i cittadini un punto essenziale della propria politica nonostante il taglio di risorse, la riduzione di autonomia e un accentramento di funzioni e competenze. Quest’ultime disposizioni, vanificano gli sforzi di un Ente che, se provvisto delle giuste competenze, può divenire reale comune urbano con capacità decisionale , con la possibilità di disporre di risorse e assumendosi chiaramente, tutte le responsabilità che ne scaturiscono. Una classe dirigente qualificata e preparata, con un curriculum amministrativo ricco, fa sicuramente la differenza e permette cosi di portare a casa grandi vittorie.
Non si può esautorare il Municipio perché vuol dire penalizzare l’intera città che sinceramente a tutt’oggi e con le prospettive future, fa molta fatica a ricoprire il ruolo di Capitale europea.
Il fatto di non menzionare i Municipi nel Decreto di Roma Capitale rappresenta una scelta che non condivido assolutamente e che svuota a mio avviso anche lo spirito della Legge che diversamente dovrebbe auspicare un concreto ed effettivo che è diventato il miglior che hanno vinto le elezioni decentramento che risponda nel migliore dei modi ai bisogni vivi della popolazione.
Solo attraverso una politica di questo tipo si può inoltre rimettere in moto un adeguato sviluppo urbano e sociale.
I Municipi sono frutto di una lunga battaglia degli amministratori locali per superare i limiti delle vecchie delegazioni, spendono tutti i soldi che vengono loro assegnati traducendo le risorse in servizi, in manutenzione di scuole, strade, verde pubblico, progetti sociali e culturali. Ma la politica di un accentramento dei poteri da parte del Comune, spesso porta alla mancata realizzazione di molti progetti. Un esempio pratico è quello del mercato di Andrea Doria al Trionfale emblema di questa politica inerte: da più di un anno l’imponente struttura è stata inaugurata con tanto di veline e Ministro, al seguito di coriandoli, bande musicali e giocolieri. In questa occasione, furono fatte delle promesse dalla Giunta comunale di accogliere le richieste del
Municipio e aprire cosi un asilo Nido per 69 bambini che avrebbe comportato un abbattimento importante delle liste d’attesa, e la realizzazione di una Biblioteca nel cuore della città. Il mancato impegno da parte del Comune di Roma a realizzare la variante necessaria e le sub convenzioni da stilare con l’ex Dipartimento VIII, ha comportato un gravissimo problema. Il nuovo Asilo Nido, infatti, avrebbe sopperito a una riduzione della nostra lista d’attesa e avrebbe anche alleviato il disagio derivante dalla chiusura per ristrutturazione di ben due Asili Nido. Va anche in fumo una
ludoteca prevista all’interno della Biblioteca con apertura il sabato tutta a vantaggio di operatori e residenti. Se tutte le procedure relative alla realizzazione del progetto, fossero state competenza del Municipio, le opere avrebbero visto la luce da molto tempo per il semplice motivo che si parla di questioni che vivono sulla nostra pelle, sulla pelle di persone in carne ed ossa che si aspettano dall’amministrazione locale servizi essenziali . E’ per questo che ribadisco la ferma necessità di conferire poteri ai Municipi decentrando funzioni, personale e bilancio, aumentando altresì le responsabilità di delega per chi governa e sensibilizzando anche i Partiti affinchè a capo delle Istituzioni siano sempre persone con un curriculum amministrativo
importante, con profonda conoscenza delle realtà territoriali.
Sarebbe auspicabile non sentir parlare invece in tale ambito di “corrente” e non quella che a volte manca a Prati per la quale chiediamo spesso all’Acea di intervenire cosi da non avere una fornitura “a corrente alternata”!
Nell’ammasso di norme e disposizioni ciò che ad un amministratore attento balza agli occhi è che non si parla dei Municipi che di fatto vengono tagliati fuori dal decreto con serie ripercussioni sulla città.
Più volte ho detto che i Municipi sono gli enti di massima prossimità ed è ormai evidente che qualcuno ha “paura” del Municipio interlocutore dei cittadini di cui sa intravedere bisogni e necessità quotidiani. Ha dimostrato ampiamente di essere amministrato da una classe dirigente competente e che nel caso del centrosinistra, ha vinto grandi porzioni di città con centinaia di
migliaia di abitanti, a dispetto della perdita di Roma.
Ci sono 11 municipi di centrosinistra su 19 amministrative e hanno confermato la propria forza anche alle Regionali. Questo ovviamente è perché hanno fatto del dialogo con i cittadini un punto essenziale della propria politica nonostante il taglio di risorse, la riduzione di autonomia e un accentramento di funzioni e competenze. Quest’ultime disposizioni, vanificano gli sforzi di un Ente che, se provvisto delle giuste competenze, può divenire reale comune urbano con capacità decisionale , con la possibilità di disporre di risorse e assumendosi chiaramente, tutte le responsabilità che ne scaturiscono. Una classe dirigente qualificata e preparata, con un curriculum amministrativo ricco, fa sicuramente la differenza e permette cosi di portare a casa grandi vittorie.
Non si può esautorare il Municipio perché vuol dire penalizzare l’intera città che sinceramente a tutt’oggi e con le prospettive future, fa molta fatica a ricoprire il ruolo di Capitale europea.
Il fatto di non menzionare i Municipi nel Decreto di Roma Capitale rappresenta una scelta che non condivido assolutamente e che svuota a mio avviso anche lo spirito della Legge che diversamente dovrebbe auspicare un concreto ed effettivo che è diventato il miglior che hanno vinto le elezioni decentramento che risponda nel migliore dei modi ai bisogni vivi della popolazione.
Solo attraverso una politica di questo tipo si può inoltre rimettere in moto un adeguato sviluppo urbano e sociale.
I Municipi sono frutto di una lunga battaglia degli amministratori locali per superare i limiti delle vecchie delegazioni, spendono tutti i soldi che vengono loro assegnati traducendo le risorse in servizi, in manutenzione di scuole, strade, verde pubblico, progetti sociali e culturali. Ma la politica di un accentramento dei poteri da parte del Comune, spesso porta alla mancata realizzazione di molti progetti. Un esempio pratico è quello del mercato di Andrea Doria al Trionfale emblema di questa politica inerte: da più di un anno l’imponente struttura è stata inaugurata con tanto di veline e Ministro, al seguito di coriandoli, bande musicali e giocolieri. In questa occasione, furono fatte delle promesse dalla Giunta comunale di accogliere le richieste del
Municipio e aprire cosi un asilo Nido per 69 bambini che avrebbe comportato un abbattimento importante delle liste d’attesa, e la realizzazione di una Biblioteca nel cuore della città. Il mancato impegno da parte del Comune di Roma a realizzare la variante necessaria e le sub convenzioni da stilare con l’ex Dipartimento VIII, ha comportato un gravissimo problema. Il nuovo Asilo Nido, infatti, avrebbe sopperito a una riduzione della nostra lista d’attesa e avrebbe anche alleviato il disagio derivante dalla chiusura per ristrutturazione di ben due Asili Nido. Va anche in fumo una
ludoteca prevista all’interno della Biblioteca con apertura il sabato tutta a vantaggio di operatori e residenti. Se tutte le procedure relative alla realizzazione del progetto, fossero state competenza del Municipio, le opere avrebbero visto la luce da molto tempo per il semplice motivo che si parla di questioni che vivono sulla nostra pelle, sulla pelle di persone in carne ed ossa che si aspettano dall’amministrazione locale servizi essenziali . E’ per questo che ribadisco la ferma necessità di conferire poteri ai Municipi decentrando funzioni, personale e bilancio, aumentando altresì le responsabilità di delega per chi governa e sensibilizzando anche i Partiti affinchè a capo delle Istituzioni siano sempre persone con un curriculum amministrativo
importante, con profonda conoscenza delle realtà territoriali.
Sarebbe auspicabile non sentir parlare invece in tale ambito di “corrente” e non quella che a volte manca a Prati per la quale chiediamo spesso all’Acea di intervenire cosi da non avere una fornitura “a corrente alternata”!
di Antonella De Giusti, presidente del XVII Municipio